La salute intima è una parte fondamentale del benessere femminile, ma spesso viene trascurata, soprattutto dopo la menopausa. Sintomi come secchezza vaginale, prurito e atrofia vulvo-vaginale colpiscono milioni di donne, influenzando la qualità della vita, la sessualità e persino l’autostima.
L’atrofia vulvo-vaginale, oggi definita più correttamente come sindrome genito-urinaria della menopausa (GSM), è una condizione cronica dovuta alla riduzione degli estrogeni, che provoca cambiamenti nella mucosa vaginale e nei tessuti circostanti.
Questi sintomi non sono “normali” segni dell’invecchiamento da sopportare in silenzio. Sono trattabili e meritano attenzione.
Le donne più colpite sono:
Il calo degli estrogeni ha un impatto diretto sull’ambiente vaginale. La mucosa diventa più sottile, meno lubrificata e meno elastica. Anche il pH vaginale si altera, aumentando il rischio di infezioni.
La diagnosi è clinica, basata su sintomi riferiti dalla paziente e su un esame ginecologico. Non sempre sono necessari test invasivi.
Esistono diverse opzioni terapeutiche, a seconda della gravità dei sintomi e delle esigenze della donna:
| Trattamenti non ormonali | 
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| Terapia ormonale locale | 
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| Terapie innovative | 
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| Stile di vita | 
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